
Una Politica di coesione aggiornata per rafforzare le Priorità Strategiche dell’UE
Nel contesto della revisione intermedia della politica di coesione 2021-2027, la Commissione europea propone, in partenariato con le autorità nazionali, regionali e locali, di rafforzare il contributo dei fondi europei alle priorità politiche attuali ed emergenti dell’Unione, aumentando al contempo l’impatto sulla coesione economica, sociale e territoriale.
Per agevolare il processo, la Commissione ha presentato modifiche mirate al quadro normativo, con l’obiettivo di allineare le priorità di investimento all’evoluzione del contesto economico, sociale e geopolitico, nonché agli obiettivi climatici e ambientali dell’UE. Le nuove proposte puntano anche a introdurre maggiore flessibilità e incentivi per mobilitare rapidamente le risorse disponibili e accelerare l’attuazione dei programmi.
Tra le principali direttrici di intervento figurano il rafforzamento della competitività e dell’innovazione, nell’ambito della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa, il sostegno all’industria della difesa e alle regioni frontaliere orientali, l’incremento degli investimenti in infrastrutture idriche e l’accelerazione della transizione energetica.
Sarà inoltre raddoppiata la dotazione per gli alloggi a costi contenuti, grazie anche alla creazione di un nuovo strumento finanziario con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Gli Stati membri saranno chiamati a riprogrammare una parte delle risorse disponibili, orientandole verso le priorità strategiche dell’Unione europea. Tutti i progetti sviluppati in questi ambiti potranno beneficiare di un prefinanziamento fino al 30%. Per i programmi che destineranno almeno il 15% dei fondi complessivi a tali priorità, è previsto un livello ancora più elevato di anticipazione finanziaria. Inoltre, gli investimenti in linea con le nuove priorità strategiche potranno essere finanziati dall’UE fino al 100% del costo, indipendentemente dalla regione di intervento.
La proposta sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio. L’obiettivo della Commissione è concludere il processo di riprogrammazione entro il 2025, così da avviare l’attuazione dei nuovi interventi a partire dall’inizio del 2026.
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