
Spese ammissibili nei fondi UE. Nuove regole con il DPR 66/2025
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 23 maggio – il nuovo regolamento per la rendicontazione della spesa – che punta a semplificare la rendicontazione mediante aiuti nella forma di esoneri contributivi, crediti d’imposta e contributi a fondo perduto.
Il Decreto (che sostituisce il DPR 5 febbraio 2018, n. 22) fornisce una base unitaria per tutti i principali strumenti cofinanziati a livello comunitario: Fondo europeo di sviluppo regionale; Fondo sociale europeo Plus; Fondo per una transizione giusta; Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura; Fondo asilo, migrazione e integrazione; Fondo sicurezza interna; lo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti.
I criteri di ammissibilità sono: pertinenza della spesa, effettiva realizzazione, rispetto del periodo di ammissibilità, tracciabilità, corretta contabilizzazione in conformità alle disposizioni di legge ed ai principi contabili.
Le novità principali
La novità più rilevante concerne il costo del personale, differenziato tra personale dipendente ed esterno. A tal fine, le spese del personale dipendente, che vanno dagli stipendi sino ai contributi e ad altri compensi accessori legati al progetto, devono essere collegati, con principi di proporzionalità e coerenza, a compiti svolti nell’ambito dell’operazione cofinanziata e adeguatamente formalizzati.
Le Autorità di Gestione, in conformità al decreto, permettono l’utilizzo di metodi di rendicontazione semplificati, come costo standard per unità e tabelle orarie, in alternativa alla rendicontazione puntuale.
La consulenza audit e bancaria, come anche assistenza tecnica, valutazione, comunicazione, sono ammissibili alle agevolazioni.
Le agevolazioni possono essere concesse come contributi a fondo perduto, credito d’imposta o esonero contributivo. I costi legati ai crediti d’imposta e l’esonero contributivo sono ammissibili solo al verificarsi di tre condizioni: l’incentivo deve avere una base normativa nazionale, essere finalizzato al raggiungimento degli obiettivi del programma e rispettare i vincoli della normativa UE sugli aiuti.